I l T e r r o i r

L a s t o r i a d e i v i g n e t i

Le radici di Tenuta del Vallone Rosso affondano nel cuore della tradizione contadina di Biancavilla, sul versante sud-ovest dell'Etna. Qui, più di ottant'anni fa, Nonno Puddu (Giuseppe) piantò i primi filari di Nerello Mascalese e Carricante, dando vita a una piccola oasi di viti e di memoria.
Negli anni successivi furono anche gli zii Alfredo ed Agatino a prendersene cura, mantenendo viva quella cultura della terra che unisce il rispetto per la natura al sapere antico tramandato a voce, durante le vendemmie di Ottobre, che per tradizione coincidevano con la festa di San Placido, patrono di Biancavilla.

I vigneti di Contrada Minicucchita (780 metri s.l.m.) e Contrada Montalto (1080 metri s.l.m.) sono ancora oggi allevati ad alberello etneo a piede franco, un sistema tradizionale sorretto da pali di castagno che si conficcano nelle sciare, colate laviche che testimoniano il carattere impetuoso e generoso dà MUNTAGNA.
E' un territorio estremo e meraviglioso, dove le viti affondano radici in suoli sabbiosi e ricchissimi di minerali, arricchiti nel tempo dalle ceneri e dalle eruzioni spettacolari dell'Etna.
Qui crescono i vitigni autoctoni: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio ed Alicante per le uve a bacca rossa, e Carricante, Cataratto e Minnella Bianca per quelle a bacca bianca, custodendo la biodiversità agricola di una terra che non ha mai smesso di parlare attraverso i suoi vini.

Il vigneto in Contrada Boschetto (980 metri slm) rappresenta il nostro tesoro più raro: un appezzamento in sistema di allevamento a spalliera con piante che raggiungono i 150 anni di età. Tra questi filari sopravvivono ancora viti pre-fillosera, scampate alla devastazione che colpi la viticoltura europea a fine Ottocento. Sono testimoni silenziose di una storia che pochi possono raccontare, e che oggi noi continuiamo a custodire con la stessa cura di un tempo.

Le escursioni termiche quotidiane e notturne, tipiche di questo versante, regalano alle nostre uve una ricchezza aromatica e una mineralità inconfondibile. Il vento che scende dalla montagna al tramonto , il profumo della terra calda dopo le piogge di fine estate, il canto dei grilli nelle notti di vendemmia: tutto contribuisce a creare vini che parlano del territorio e della gente che lo vive.

I l T e r r o i r

Le radici di Tenuta del Vallone Rosso affondano nel cuore della tradizione contadina di Biancavilla, sul versante sud-ovest dell'Etna.
Qui, più di ottant'anni fa, Nonno Puddu (Giuseppe) piantò i primi filari di Nerello Mascalese e Carricante, dando vita a una piccola oasi di viti e di memoria. Negli anni successivi furono anche gli zii Alfredo ed Agatino a prendersene cura, mantenendo viva quella cultura della terra che unisce il rispetto per la natura al sapere antico tramandato a voce, durante le vendemmie di Ottobre, che per tradizione coincidevano con la festa di San Placido, patrono di Biancavilla.

I vigneti di Contrada Minicucchita (780 metri s.l.m.) e Contrada Montalto (1080 metri s.l.m.) sono ancora oggi allevati ad alberello etneo a piede franco, un sistema tradizionale sorretto da pali di castagno che si conficcano nelle sciare, colate laviche che testimoniano il carattere impetuoso e generoso dà MUNTAGNA. E' un territorio estremo e meraviglioso, dove le viti affondano radici in suoli sabbiosi e ricchissimi di minerali, arricchiti nel tempo dalle ceneri e dalle eruzioni spettacolari dell'Etna.
Qui crescono i vitigni autoctoni: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio ed Alicante per le uve a bacca rossa, e Carricante, Cataratto e Minnella Bianca per quelle a bacca bianca, custodendo la biodiversità agricola di una terra che non ha mai smesso di parlare attraversoi suoi vini.
Il vigneto in Contrada Boschetto (980 metri slm) rappresenta il nostro tesoro più raro: un appezzamento in sistema di allevamento a spalliera con piante che raggiungono i 150 anni di età. Tra questi filari sopravvivono ancora viti pre-fillosera, scampate alla devastazione che colpi la viticoltura europea a fine Ottocento. Sono testimoni silenziose di una storia che pochi possono raccontare, e che oggi noi continuiamo a custodire con la stessa cura di un tempo .
Le escursioni termiche quotidiane e notturne, tipiche di questo versante, regalano alle nostre uve una ricchezza aromatica e una mineralità inconfondibile. Il vento che scende dalla montagna al tramonto , il profumo della terra calda dopo le piogge di fine estate, il canto dei grilli nelle notti di vendemmia: tutto contribuisce a creare vini che parlano del territorio e della gente che lo vive.

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